In the middle of the CUSL

Nuova puntata su pregi e difetti del Polimi, proprio oggi che dopo una revisione in Viale Elvezia col prof e il suo cane Birillo, che ha la particolarità di poggiare il deretano sui piedi della gente, è seguita una giornata chiusi in un’aula, dove la carenza d’ossigeno ha prodotto un effetto simile al protossido di azoto scatenando un’ondata di ilarità motivata dal fatto che ci si è messo 3 ore circa “per dividere in 7 parti uguali una parte curva della Triennale in AutoCad” (cit.) [o forse l’ ubriachezza molesta da stanchezza ha scatenato l’inettitudine generale], sfociata poi in un stupido giochino su internet consistente nel dare un calcio a un piccione: vince chi lo fa volare più lontano.

Al di là di tutto ciò, oggi tratto un argomento caro a molti bovisani: la stampa. Dovete sapere che il Politecnico, oltre a spremere gli studenti con tasse allucinanti  e pretendendo un  impegno simile a quello di uno schiavo egiziano impiegato nella costruzione di una piramide, ha stretto una sorta di patto del diavolo con le copisterie che la circondano, per cui stampare su carta igienica ti costa come una notte all’Hilton, pena vendita della tua anima. Ci sono vari tipi di stamperie e i prezzi più o meno si equivalgono, per cui la scelta ricade su quella che ha la carta migliore, il plotter migliore, se ti lasciano lavorare al pc senza romperti i maroni e soprattutto se ti danno assistenza per l’impostazione della famigerata scala di stampa di AutoCad (un buco nero che ti risucchia in una dimensione parallela). Quindi il giorno prima della revisione, ma molto più frequentemente il giorno stesso e poco prima che sia il tuo turno, si va a stampare. Essendo una semplice revisione , la gente si fa un pò i conti in tasca e, rendendosi conto che stampare da plotter sarebbe un salasso, molti per ignoranza, disperazione o incoscienza, vanno alla CUSL, la copisteria dell’università. Si potrebbe scrivere un’enciclopedia su questo organismo composto al 98% da membri di CL che ha sede alle spalle della cappella (casa e baracca tutto insieme, il Polimi non si fa mancare niente), soprattutto sull’incapacità del personale studentesco che vi lavora. Ora, non me ne voglia nessuno e tanto meno qualche diretto interessato, ma anche un Puffo sarebbe in grado di fare quello che per queste persone rappresenta un ostacolo insormontabile. Una richiesta semplice come: “doppia copia dalla pagina 1 alla 6 fronte retro” diventa una copia sola, una pagina per foglio; stampare in scala di grigi si tramuta inspiegabilmente in una stampa in b/n dove i colori vengono azzerati (e fidatevi che c’è una bella differenza tra bianco e nero e scala di grigi), senza contare le innumerevoli volte in cui si inceppa la stampante e l’unico computer da cui si può stampare, le fotocopie vengono tagliate in alto e non si legge una fregna e la cronica mancanza di resto in contanti.

La cosa che colpisce maggiormente è, oltre a dare 6 volte su 10 il resto sbagliato a scapito loro (ma di questo nessuno si lamenta mai), il fatto che offrono il servizio fidaty card: paghi un tot e hai una serie di sconti nell’ordine dei centesimi, ma che fanno sempre comodo. Ovvio che se la mattina si presenta un ragazzo Gianni Pippo chiedendoti una stampa e il pomeriggio si presenta una ragazza Gianni Pippo ed entrambi pagano con la tessera, evidentemente non sarà un caso di omonimia, ma semmai uno di strapponeria compulsiva, e loro babbi non se ne sono ancora resi conto.

Stampare alla CUSL è sempre un’avventura che ti fa capire i danni neurologici causati da anni di frequenza obbligata ai corsi del Poli.