I catatonici me fanno una pippa o sull’infiorescenza di un’ idea

18knerr.spanCazzo, mi sa che sono proprio una designer, o almeno un creativo, o almeno qualcosa legato a questo mondo fatto di frociate e ciuffi ossigenati da hipster meneghino che non va al Sottomarino Giallo perchè è mainstream.

Cioè vi spiego, anzi secondo me non ci capirete una beneamata, ma dal momento che sono designer non vi è richiesto, dovete semplicemente indossare i vostri Ray Ban scintillanti ed esclamare:”Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh” (e se volete anche un “sokka” se vi sentite esterofili).

Dopo che il dramma, la sfiga, l’agonia, il dolore, la cecità e l’LSD si erano impadroniti di me in conseguenza dei perniciosi accadimenti dei giorni immediatamente precedenti S. Valentino (già di per sé il fatto che io dovessi sostenere un esame il 14 Febbraio era tragicomico, la cosa è diventata grottesca quando il giorno prima mi è arrivata una mail che posponeva il mio esame di ben 12 giorni), dovevo affrontare altre gatte da pelare, come il fatto che non potevo sbronzarmi come se non ci fosse un domani e andare a rotolare sulla Bolla con la palese intenzione di rigettare in the menawhile (doveva essere una celebrazione/happening post-sessione d’esami) o come una consegna il 18, dal momento che il mio relatore si è sveglliato tutto d’un colpo, si è reso conto che non è in grado di gestire 20 tesisti e che mancano due mesi alla laurea. E quindi si è messo a fare revisioni completamente a caso e su un gruppo Facebook che solo io mi sono accorta essere completamente e disperatamente pubblico, per cui ogni cane poteva leggere i suoi stitici commenti sui nostri lavori.

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