Mattinata casalinga

Stamattina, complice la bora che mi fa sentire tanto Dorothy del Mago di Oz, ho deciso di rimanere a casa a fare un po’ di mestieri. La casa è un casino e così mi sono messa a disinfettare la cucina, lavare le stoviglie (gentilmente procuratemi dalla mia advisor, nonchè coetanea, nonchè vicina di casa), rassettare il salotto come una brava donnina di casa. Oggi infatti non ce l’avrei fatta a uscire e stare in giro tutto il giorno di nuovo, tanto anche se per un giorno non sfrutto ogni minuto utile della giornata per vedere/fare qualcosa non muore nessuno.

In questi primi giorni di assestamento sto spendendo molto tra cibo e trasporti, perché sto vagliando vari supermercati (スーパー = suupaa), conbini (storpiatura dall’inglese: convenience store—> conbinience store—> conbini) e 100 yen store (negozi che vendono tutto a circa 95 cent di euro), però almeno posso dire che qui l’alimentazione è completamente diversa ed è una manna per le mie glicemie, che sono quasi perfette! Faccio anche molto movimento perché viaggio spesso in bici o a piedi, anche perché cerco di risparmiare sulla metro che è carissima (anche per una sola fermata o due puoi pagare 140 yen= 1,28 euro).

Con la lingua me la cavo abbastanza, nel senso che riesco a capire le parole essenziali per ricostruire da sola il senso della frase e riesco a farmi capire un po’ a gesti, inframezzati da mille sumimasen (scusa) anche se ieri mi sono sentita malissimo, e mi sono resa conto di quanto mi serva un corso di lingua, perché non riuscivo a comunicare con un signore (immagino fosse uno che lavorava per il condominio) che aveva bussato alla mia porta e che voleva sto shinbun (dovrebbe essere carta o boh): mi mostrava il tesserino con la sua foto, mi guardava e ripeteva:”Shinbun!” e io guardavo il tesserino, guardavo lui e ripetevo:”Sumimaseeeeen!” imbarazzatissima perché non riuscivo a capire cosa voleva. Alla fine se n’è andato sorridendo.

Sti giappi sorridono sempre, qualsiasi cosa accada. Ti investono il gatto: sorridi. Ti investono a te: sorridi. E poi sumimasen e inchini a profusione. Non mi metto a giudicare particolarmente, anche perché è come se uno dicesse:”ma guarda questi italiani che stringono la mano ogni 2×3″, alla fine ognuno ha le sue usanze, chi sono io per giudicare?

Il mio diciamo che è un punto di vista ironico e un po’ cinico e del tutto personale/parziale, ma niente di personale davvero!

Stamattina è venuto l’omino del gas che doveva cambiare il contatore, non pensavo esistessero omini così piccoli; ci siamo abbastanza capiti, anche perché lui parlava un minimo di inglese e alla fine mi ha consegnato un report con su quello che aveva fatto. I giappi danno sempre qualcosa alla fine, qualsiasi cosa facciano ti danno qualcosa, quindi in 3 giorni mi sono già riempita di fogli, fogliettini, depliant, brochure, libretti e stamattina mi hanno anche messo nella buca delle lettere il “Kokubunji News” (il giornale della città, anche se io sto a Kodaira, ma non s’è capito bene se Kokubunji sta dentro Kodaira o il contrario) con dentro 300 inserti.

Per il resto la vita è abbastanza normale, niente di eclatante. La gente pensa che vivere a Tokyo sia come stare perennemente su una montagna russa. Niente di più lontano dalla realtà. Tokyo è una città come un’altra, grande, moderna, ricca di intrattenimenti, ma rimane una metropoli abitata da gente che fa la sua vita. Se viene vista da questo punto di vista è apprezzabile, se invece ci si aspetta chissà cosa, si rimane un po’ delusi e per fortuna che io sono partita come una tabula rasa, senza nessuna idea pregressa, non ho cercato info sul posto appunto per questo motivo.

Il posto invece dove vivo io, è un villaggetto piccino picciò, molto tranquillo, pieno di ragazzi perché qui vicino c’è un comprensorio di scuole. E’ tutto raggiungibile con la bici e la gente è molto cordiale. Nonostante sia una delle 4 straniere della città (che corrispondono a 4 studenti stranieri dell’universtà), non vengo additata nè guardata, anche perché è difficile che un giappo ti guardi in faccia a meno che non ti si stia rivolgendo direttamente: anzi, spesso volentieri, magari in metro o in giro, i due interlocutori parlando guardando avanti e non negli occhi. Si vede che mette a disagio la cosa.

Intanto sto compilando la Wired List che a breve vedrà la luce, penso che farò una pagina a parte sul blog che aggiornerò di quando in quando.

Ad maiora!

10 pensieri su “Mattinata casalinga

    • uhm no…voleva sicuramente qualcosa, ma l’unica cosa ricevuta per posta era una pubblicità di appartamenti, avrà voluto quello? Io non mi ricordavo dove lo avevo ficcato, così come una polla sono rientrata in casa e ho preso la guida per installare internet e gliel’ho fatta vedere…che figura demmmerda.

  1. Ahahahahahahah!! poverino, sì XD

    Alla mia ragazza non va meglio con i biglietti a Kyoto :-/ un abbonamento di un mese per un pezzo di tratta 100€ e deve ancora farsene un altro :-/ alla faccia del caro vita.

  2. gli altri stranieri di che nazione sono? Hai poi scoperto se la tua amica abita nelle tue vicinanze? Una terxa domanda sorge spontanea… sti giappons fanno al raccolta differenziata? LOL

  3. Bea*: Deve andare da Yamashina a
    Kamihatecho, 8km in linea d’aria ma 50min In bus (!!). Il primo mese lo farà in bus per imparare le strade poi cercherà una bici…
    Susanna*: più che il culo sfondato, dopo due ore di bici farsi l’intera giornata con l’idea di farsi altre 2h di bici per tornare indietro :-/

    Beh la mia ragazza, F., ha detto che la mensa universitaria costa 3€ circa, meno di così 🙂 a Tokyo invece? 
    Comunque al conbini è andata anche lei ed mi ha detto che si è affogata nei melon pan e sakura mochi, mentre in mensa spazzola via tutto… Giuro che prima di partire mi aveva parlato di alghe rassodanti e brucia grassi… Però se continua così mi domando quanti quintali di alghe le serviranno XD

    Come è andata la prima esperienza di terremoto in terra nipponica? Ho letto che a Tokyo si è sentito…

    • A Tokyo dipende dai posti in cui vai..per ora il migliore è Maruetsu come supermercato…come conbini Lawson 100. Non vado molto per locali, ma c’è Yoshinoya che è straconveniente per pranzi e cene e il procione che vende Dohton Bori, ma non rimembro il nome…farò un post ad hoc!
      Per quanto riguarda il terremoto, l’epicentro era a Fukushima più o meno e qui un po’ si è sentito, mentre c’era il terremoto ho pensato:”dovrei mettermi sotto qualche tavolo o stipite…” ma ero troppo comoda seduta dov’ero xD

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